Recensioni

Ragazze elettriche

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Illustrazione di Anna Rossi

In un mondo dove le donne subiscono abusi di ogni tipo, lo scenario prospettato da Naomi Alderman nel suo “Ragazze Elettriche” (Nottetempo Edizioni) sembra quasi donare un filo di speranza al sesso femminile. Sottolineo “sembra” perché, ancora una volta, l’illusione di una giustizia filtra attraverso l’imposizione dell’ingiustizia. Immaginiamo un mondo “distopico”, delle giovani ragazze con un potere straordinario, e il totale ribaltamento dell’ordine “cosmico”, a favore delle donne. Bello, no? Uno scenario, quello narrato dalla Alderman, dove sono le donne a comandare, dove gli abusi non vengono perpetuati dagli uomini, ma dovesono gli stessi uomini a subirle, a patire ciò che le donne hanno patito per millenni. Il matriarcato che, a partire dalle più giovani, si diffonde sistematicamente verso tutti sistemi di potere. Un mondo raccapricciante, ma che troppo spesso coincide con la nostra attualità. Difficile descrivere l’emozione mista al disgusto nel realizzare di aver “tifato” per molte pagine per la parte sbagliata.

E quindi, diciamocelo, qual è la parte giusta? Sicuramente la parte giusta è quella della fazione più debole, fino a quando questa non diventa la più forte.

Un romanzo dove le storie dei protagonisti si scontrano, creando un’aspettativa altissima ad ogni riga. Scrittura magistrale quella della Alderman: diretta, scorrevole, coinvolgente, empatica. Un investimento di energie riuscitissimo, un intento raggiunto e raggiungibile anche dal lettore. Di certo non si tratta di una novità nel mondo letterario odierno, ma, diciamocela, la sue realizzazione non sempre è così avvincente.

Non ci resta altro che attendere l’uscita della serie tv su Amazon, nel 2021. Sembra una lunga attesa, ma ci darà modo di avere il tempo di leggere e rileggere questo meraviglioso E inquietante romanzo.

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