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Chi manda le onde

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Illustrazione di Anna Rossi

Oh bimbo, questa non è New York, Barcellona o Londra, questa è la povera ma intrigante provincia Toscana. Querceta, Forte, Selva di Filetto, Pontremoli; è qui che si sviluppa “Chi manda le Onde” di Fabio Genovesi (vincitore Premio Strega Giovani 2015 e finalista Premio Strega 2015).

Tre scapestrati amici quarantenni, alla ricerca della speranza nei porcini e lungo i boschi. Sandro, il protagonista, maestro di chitarra e  professore, si trova a passare giornate vuote assieme ai suoi due compagni di sempre: Rambo, tutto selvaggina e Rally, e Marino, ex catechista inguaiato da una serata in discoteca.

Una madre addolorata  e distratta dalla scomparsa del figlio surfista Luca, fatica a seguire la piccola Luna, secondogenita di 11 anni, albina e figurante. La piccola è inseparabile dal suo amico ZoT, arrivato direttamente dal disastro di Cernobyl e accudito da Ferro, un cacciatore toscano vecchio stampo, armato di fucile e bestemmie, convinto che la Seconda Guerra Mondiale non si sia mai conclusa. 

Come linee metropolitane, le tre storie percorrono binari distanti, con il progredire degli avvenimenti, con la creazione di attimi causati dalle bugie, perché


Mi sa che il problema non sono le bugie. Il problema è la verità, che fa proprio schifo.

E se la verità fa schifo, forse immaginarla non è poi una cattiva idea, no? 

Così un osso di cinghiale può diventare osso di balena se trascinato dalle onde, portate da Luca alla sorellina Luna. Un ex rocker quarantenne magari può sostituire l’amico catechista in ospedale per un secondo fine. Una madre nascosta nel freezer, come in un film di De Luigi, può alleviare l’allontanamento dal grembo materno, perché alla fine: “Siamo Tutti normali finché non ci conosci abbastanza”

E sarà proprio lo scansamento del crollo del mondo Lunigiano che ogni  personaggio detiene, ad avvolgere il tutto, nella speranza di una vita migliore, senza contromosse da attuare.

Questo è ciò che unisce i protagonisti, creando una famiglia atipica, piena di ironia, eterogeneità e debolezze: come onde sbattute su uno scoglio da oceani di diversa provenienza, ognuno dei quali è portatore di sostanze plastiche nocive differenti.

…non so esattamente dove andiamo e neanche cosa succede, ma cazzo, oggi Sandro ha una strada davanti e una direzione nel cuore. E non serve altro, a un uomo che ha voglia di sperare

Ascolta la playlist “Chi manda le onde – Fabio Genovesi” su Spotify: una selezione di brani a cura di Andrea Ometto e Marco D’Agostini. 🎧

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