Recensioni

Balzac e la Piccola Sarta cinese

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Illustrazione di Anna Rossi

“Un libro che narra di libri non può che essere un bel libro”, mi dissi quando acquistai “Balzac e la Piccola Sarta cinese” di Daje Sijie (Adelphi, 2001).

A distanza di 5 anni, finalmente, posso confermare la mia intuizione.

Ambientato nella Cina rossa di Mao, il libro racconta le avventure di due ragazzi spediti in rieducazione in quanto figli di “sporchi borghesi”, e mandati a lavorare come manovali in faticose attività legate alla vita di montagna. Sulla “Fenice del Cielo”, infatti, non osavano salire nemmeno gli uccelli in volo, e la popolazione che la abitava poteva avvalersi esclusivamente dei propri piedi per raggiungere i vari paesetti, tanto era aspra la conformazione dei sentieri.

Figli rispettivamente di pneumologo e dentista, il protagonista e il suo amico Lou, capace narratore, arrivano al paese dei contadini con pochi averi: un violino, una sveglia, e poco altro. Grazie al loro ingegno, e alla capacità oratoria del giovane Lou, i due ragazzi diverranno, in poco tempo, i narratori del luogo: agevolati dalla grande curiosità del capo del villaggio, vengono spediti regolarmente nella cittadina più vicina per assistere ai film proiettati nel cinema all’aperto, con lo scopo di tornare dai contadini per intrattenerli con le storie riprodotte sul grande schermo, rese avvincenti dalla narrazione dell’abile Lou.

La loro audacia li farà incontrare con la figlia dell’importante sarto, la quale passa le giornate a cucire da sola nella propria abitazione, mentre il padre viaggia per i vari paesi con lo scopo di raccogliere gli ordini delle donne e degli uomini di qualsiasi estrazione sociale. L’amicizia con la Piccola Sarta cinese, e il furto di una valigia piena zeppa di libri occidentali proibiti, li porterà a desiderare ciò che tutti i giovani bramano: avventure, amore, libertà… ma sarà solo Lou a godere dell’intimità con la giovane sarta, la quale, ammaliata dalle abilità oratorie del ragazzo, affinerà con il tempo il suo pensiero e la sua grazia, caratterizzata dalla sua già nota femminilità.

Attraverso i protagonisti dei libri di grandi autori quali Balzac, Dumas, Flaubert, i ragazzi riusciranno, quindi, a mantenere viva la speranza di sfuggire a quella desolante vita fatta esclusivamente di fatica e duro lavoro.

Una storia da leggere in un soffio, trasportati dalla leggerezza della narrazione ad opera di uno scrittore che ha vissuto sulla propria pelle le rieducazione e i suoi effetti, a riprova che la forza della lettura può davvero fare la differenza, anche quando tutto intorno a noi sembra crollare.

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